ConferenzaGiovanni Agresti (Università Bordeaux Montaigne)

Diritti linguistici e sviluppo sociale linguistico al servizio dell'integrazione dei rom. Il caso italiano

13 dicembre 2022, 16:30-18:30, Salle Jean Borde, MSH Bx

Orizzonte MSH (Asse 2 “ Società inclusive ”)

Il modello italiano dei diritti linguistici si fonda su uno dei principi fondamentali della Costituzione del 1948: “La Repubblica tutela le minoranze linguistiche con norme specifiche” (art. 6). Questa notevole de jure delle minoranze linguistiche (storiche, vale a dire ex insediamenti sul suolo italiano), si spiega con il fatto che la Costituzione italiana è apertamente antifascista e deve, tra le altre cose, attuare una reale riparazione storica nei confronti delle comunità etniche minoritarie del Paese. , stigmatizzato e perseguitato durante il regime di Mussolini.

Ciò detto, nell’applicazione di questo principio costituzionale non mancano le contraddizioni. Innanzitutto, l'art. 6 è stato tradotto in legge solo oltre mezzo secolo dopo, con l'entrata in vigore della legge n. 482 del 1999 (“Norme per la tutela delle minoranze linguistiche storiche”). Non tutte, poi, le minoranze linguistiche storiche italiane hanno beneficiato di questa legge, che riconosce solo dodici comunità linguistiche minoritarie “territoriali”. I rom sono ancora oggi esclusi, sono letteralmente fuori legge, anche se hanno subito – insieme a ebrei, omosessuali e intellettuali dissidenti – le conseguenze più gravi delle politiche razziste del regime fascista.

In questo convegno si cercherà di ricostruire questa storia del mancato riconoscimento dei rom, di spiegarne le ragioni, mostrando al contempo i contributi della linguistica dello sviluppo sociale nei tentativi di rompere l'impasse e stabilire un patto di legalità tra istituzioni pubbliche ( Stato, regioni) e la comunità linguistica romanì d'Italia. La strada è ancora molto lunga. Tuttavia, alcuni progressi considerevoli possono suscitare un certo ottimismo.


Per ulteriori:

Condividi questa notizia!
Altre notizie